sabato 15 gennaio 2011

Una musica può fare…salvarti sull’orlo del precipizio

Ve l’immaginate il sindaco di Catanzaro accanto al gotha della politica internazionale? O il nostro presidente di Regione volare all’estero per stringere accordi con ministri e personaggi di caratura mondiale? Neanche nei vostri più bei sogni, vero? Ecco, abbandoniamo per un attimo la politica e, facendo le dovute proporzioni, ci spingiamo verso un mondo, quello musicale che, al contrario di quello appena citato, brilla di luce propria riuscendo a fare di Catanzaro una delle città più fertili ed effervescenti. Così, mentre la città dei tre colli è da sempre ultima o quasi, nei vari indici sulla qualità della vita, quasi per paradosso, troviamo primi nelle classifiche di indie rock inglesi, gli Skelters, quattro straordinari catanzaresi doc. Mentre i nostri politici sono impegnati in polemiche di basso borgo, per poi accordarsi sotto banco, la competizione (più o meno sana) tra gruppi come Gioman & Killacat da un lato e Kuanito e Eman dall’altro rendevano e rendono il capoluogo una delle roccaforti del Reggae e della dance hall internazionale. Che siate con gli uni o con gli altri poco importa, quello che conta veramente è che mentre i primi si esibiscono con successo anche all’estero, i secondi( rigorosamente in ordine di citazione) riescono a portare giù in Calabria monumenti della musica giamaicana, come Mavado, Capleton, Beenie Man. E quando, invece, è tutto il gruppo della Kuan shot ad esibirsi riesce a far invidia a palchi, solo all’apparenza, più prestigiosi (vedi notte piccante 2010). E non è finita qui. Manifestazioni come il Cubo Rock o il Rocchenrolla Live sono ormai un cult, prima di essere un must, per tantissimi giovani del luogo, facendo le fortune dei vari locali che li ospitano. I ragazzi che curano la direzione artistica non inseguono certamente la starletta di turno, il cantante che può riempirti la pista, a prescindere dalle sue dubbie qualità. Loro non cercano consensi, non hanno bisogno di gruppi più o meno famosi chiamati in fretta e furia solo per attirare l’attenzione di qualche migliaio di elettori. Questo modo di fare è della politica nostrana, non della musica catanzarese. I nostri amano la musica, è la loro ragione di vita, non la tradirebbero mai, ed è anche grazie a questo che riescono a portare in terra catanzarese gruppi forse sconosciuti alla massa, ma di grandissimo spessore. Gli “A Toys orchestra” o i “Nobraino” sono solo un piccolo esempio, di come questi meravigliosi direttori artistici riescano ad abbinare il profitto (richiesto giustamente dai locali che li ospitano) alla cultura musicale. L’elenco sarebbe ancora lungo, e non solamente relegato al rock straniero o al reggae, penso al cantautore Carmine Torchia, con un tour di sessanta date in tutta Italia, o ai Quarto Bra, famosi solo ora per aver aperto il concerto di Ligabue a San Siro. Mi perdoneranno tutti coloro che non ho citato. Ma il punto è: perché non affidare a questi ragazzi la chiave artistica e musicale della città? Perché non spalancare loro le porte del Conservatorio cittadino, isolato nella sua elitè e mai sfruttato a pieno? Diamo loro l’opportunità di ravvivare il nostro abbandonato centro storico, almeno la notte. Perché non aprire qualche sala prove ed incisioni del tutto pubbliche e gratuite, in modo da non costringere i nostri futuri musicisti a provare nel buio di qualche cantina, quasi come si dovessero nascondere per quello che stanno facendo? Perché non fondare una radio tutta catanzarese, indipendente e interamente gestita da tutti i gruppi cittadini? Infine un’ultima proposta sull’Università. Apriamo la sala musica, ancora in via di completamento e diamo la possibilità di suonare anche a chi non è iscritto alle facoltà. Basta con i concerti di musica classica finanziati coi fondi dell’Ateneo. Fondiamo il Magna Graecia Concert(chiamatelo come vi pare) una 24 ore di musica no-stop sui prati del Campus, dove a suonare, anno dopo anno, possano essere tutti i gruppi, di qualsiasi genere, di Catanzaro e della Calabria. La città capoluogo di regione come fucina di talenti musicali, per quelli politici, invece, rivolgersi a Lourdes.

lunedì 10 gennaio 2011

"Pane e Politica", cinque anni dopo.

Doveva essere il terremoto che avrebbe fatto saltare dalla sedia l’intera classe politica. L’esatta e squallida immagine di Catanzaro e della Calabria riprodotta fedelmente dalle telecamere di W l'Italia, il programma di Riccardo Iacona, doveva avere una conseguenza. Era il 2006, Catanzaro era impegnata nel ballottaggio per la carica di Sindaco cittadino e per il rinnovo del consiglio comunale. In pochi giorni, il giornalista di Raitre riusciva a far luce sul buio di una città sfregiata dai mille volti dei candidati affissi sui muri che quasi superavano il numero degli abitanti. Un Corso Mazzini immortalato come luogo di baratto e scambio di voti, percorso da personaggi oscuri in cui ognuno portava il suo carico di elettori personali chiedendone il loro prezzo. Un’infinità di pacche sulle spalle, strette di mano, scambi di favori rappresentati dalla frase del capo elettore di Mimmo Tallini che affermava "Esistono gruppi di potere, non esistono più i partiti. La gente si rivolge a te per un favore”, il tutto mentre era impegnato a telefonare ad un professore per raccomandare ad un esame universitario un suo elettore. Nel mezzo la città di Reggio Calabria alle prese con uno strano concorso per occupare qualche centinaio di persone, in cui file chilometriche di disoccupati aspettavano il proprio turno per essere assunti col principio di “chi prima arriva meglio lavora”, diretti e gestiti da un improvvisato quanto illegittimo comitato. All’epoca dei fatti, il sindaco della città sullo stretto era Giuseppe Scopelliti, il quale si vantava di aver dato finalmente trasparenza alle assunzioni pubbliche. Come avrete già intuito, nulla è cambiato da allora, anzi per una sorta di contrappasso distorto i nostri protagonisti sono stati quasi tutti promossi da tali e mirabolanti gesta. Giuseppe Scopelliti è ora governatore della Calabria: ha lasciato la sua città e le casse comunali sull’orlo del dissesto economico, ma in cambio ha esordito nei suoi primi mesi da presidente regionale con l’introduzione del ticket sanitario, di una tassa regionale sul carburante auto (effettivamente il prezzo era troppo basso, se ne sentiva il bisogno) e con una leggina che prevede la compatibilità( a differenza degli altri statuti locali) di consigliere regionale e consigliere o assessore provinciale e comunale. Forse per questo è risultato uno dei presidenti di regione più amati d’Italia. E ricordate Mimmo Tallini ripreso nei suoi uffici attorno ai suoi portaborse, autisti e collaboratori personali, tutti pagati dalla Regione? Ora è Assessore al Personale della Regione Calabria. E in quale altro posto lo volevi mettere! Certo da allora qualcosa è cambiata. Tallini, infatti, al consiglio regionale faceva parte dell’Udeur e sosteneva la giunta Loiero del centrosinistra, mentre al comune di Catanzaro sosteneva Cimino del Centrodestra. Ora, invece, tutto è più chiaro essendo il nostro diventato portavoce del Pdl cittadino, consigliere comunale, assessore regionale( ora si capisce il motivo della leggina che vi avevo accennato?). Ma andiamo avanti per passare a Pino Soriero. Nelle immagini di raitre lo troviamo schierato nelle file dell’Italia dei Valori mentre sosteneva la candidatura di Franco Cimino, avversario di Rosario Olivo. E chi ti nomina come assessore all’urbanistica il nostro amato sindaco durante l’ultimo anno in carica? Proprio Pino Soriero, che di nome fa Giuseppe, ma stiamo parlando sempre della stessa persona, la quale prima di diventare assessore attraverso la sua associazione “Il Campo” criticava aspramente tutto il centrosinistra per ( parole sue) “essere incapace di rinnovare e ringiovanire la classe dirigente”. Sempre nei famosi filmati di Iacona, all’atto della vittoria del sindaco Olivo veniva ripreso durante i festeggiamenti e affianco del neo primo cittadino, Massimo Lomonaco, attuale presidente circoscrizionale. E con chi decide di candidarsi alle prossime amministrative l’allora baldanzoso Lomonaco? Ma con Michele Traversa, of course. Franco Cimino, dopo la sua famosa telefonata all’allora segretario Marco Follini, in cui chiedeva i voti dell’Udc è rimasto al suo posto come consigliere di opposizione. Ma ora con chi si schiererà Cimino alle prossime amministrative? E chi sosterrà Sergio Abramo suo sostenitore all’epoca della corsa a sindaco? Ricordo solamente che Michele Traversa e Wanda Ferro di An, sostennero Olivo del centrosinistra, per evitare che la città cadesse in mano ad un gruppo di affaristi. Dulcis in fundo, durante i concitati momenti dello spoglio elettorale del 2006, un accalorato signore, impegnato nel conteggio dei voti, proferiva a microfoni aperti la seguente frase, in perfetto stile british “ Nino, fa ncuna cazz’e cosa”. Questo signore è Sergio Polisicchio, attuale assessore alle politiche sociali della provincia di Catanzaro. Parlando delle vicende di “Pane e politica”, un vecchio giornalista, ora in pensione, mi disse: “ Questi qui scendono da Roma, creano scompiglio, fanno domande, e poi se ne ritornano da dove sono venuti”. Ma guarda un po’ che prepotenti, ora sti giornalisti si mettono pure a fare domande!!
*