Era una notte buia e tempestosa (
in realtà, era un tranquillo pomeriggio del 2011) quando un nugolo di uomini
armati di forbici affilate e nastri
colorati recisero l'ultimo varco che conduceva alle stanze del mistero. La sala
di registrazione e incisione catanzarese vedea finalmente la luce nelle sale de
lo Conservatorio musicale. Strumenti musicali brillanti e nuovi di zecca, mixer
pronti per elevare il volume della creatività, microfoni accesi per dar libero
sfogo ai pruriti sonori dei giovani virgulti cittadini. Squillino le trombe,
rullino i tamburi, urlino i banditori per lo proclama: Catanzaro è, finalmente,
città de lo studio e de le arti. Ma forze oscure e a noi ignote si abbatterono
presto sui tre colli giallo-rossi avvolgendoli in una maledizione infernale dal
nome impronunciabile: regolamento. Senza lo regolamento, la stanza dei futuri
menestrelli era del tutto inaccessibile, le sue porte sigillate, i suoi
strumenti inviolabili. "Apriti sesamo" provarono a proferire negli
anni i giovani virgulti, ma cotanta speme ed ingegno non sortì alcun esito
davanti all'uscio sempre più invalicabile. Tre reggenti si alternarono, intanto, a
Palazzo De Nobili: l'uomo il cui nome rimanda all'antico simbolo della pace, il
signore che fece per "viltade il gran rifiuto" ed infine un
discendente del patriarca ebraico. Vani furono i tentativi dei tre paladini per
scacciare via la maledizione della sala d'incisione. Ma ecco arrivare tosto ( dopo soli quattro anni) lo regolamento tanto
agognato. Risquillino le trombe, rirullino i tamburi: il proclama ne ha decretato
l'approvazione, ma non del tutto però, solo in commissione. Il mistero continua, il sortilegio della sala d'incisione attende, ora ( si fa per dire,
sono trascorsi più di sei mesi) il voto de lo Consiglio per essere infranto. In
lontananza si ode lo strimpellar di una nota canzone "Eh mai possibile, o
porco di un cane, che le avventure in codesto reame, debban risolversi tutte
con grandi panzane".
(Tratto da una storia vera)
Nessun commento:
Posta un commento