mercoledì 8 febbraio 2012

La macchina del Pongo

Ma quale macchina del fango? Quale metodo Boffo o Saviano? A Catanzaro questi squallidi mezzucci dei media per colpire l’avversario politico di turno sono in realtà superati dalla macchina del pongo, che crea i suoi pupazzi di plastilina dopo aver ripulito ben bene le superfici sporche su cui si poggiano. Perché si sa, il pongo ha bisogno di basi libere da ogni impurità per poter attaccare meglio, per far breccia nell’elettorato medio, nei cittadini speranzosi delle capacità del nuovo o vecchio eroe di turno. Non conosce colore politico la nostra macchina del pongo, preferendo il grigio istituzionale e filo-amministrativo, perché da questo trae sponsorizzazioni e fondi per oliare i suoi marchingegni, ma non dimenticando anche chi sta all’opposizione, persino la più insulsa, la più inconsistente. Hai visto mai che, di questi tempi, anche loro possano arrivare nelle stanze dei bottoni? La macchina del pongo predilige internet per diffondere il suo verbo (ma non disdegna la carta stampata), spacciando per notizie quelli che in realtà sono comunicati stampa diramati da enti pubblici, politici locali, associazioni culturali e chi più ne ha più metta. Come se non bastasse, a scrivere e fornire queste veline preconfezionate sono gli stessi ponghisti disseminati qua e la nelle varie armate Brancaleone, in un giro di posta elettronica che in breve tempo si trasformerà in nuova e fresca notizia tutta da cliccare. Capita spesso, inoltre, che qualche giornalista faccia parte dell’ufficio stampa di un ente pubblico e contemporaneamente delle redazioni locali, con buona pace del proprio codice deontologico, utile solo per la famosa frase di Totò alla  minacciata carta bianca dal Maggiore Kruger ne “ I due colonnelli”. O, addirittura, può succedere di trovarsi di fronte ad un giornalista candidato alle elezioni comunali che continua nel suo lavoro di corrispondente, recensendo anche gli appuntamenti del candidato dello schieramento avverso. La macchina del pongo non obietta, non fa domande nel corso delle conferenze stampa, tenendo chino il capo sul suo taccuino, in attesa di riempirlo di inchiostro dal dettato proferito dai giganti di cartapesta. E da quest’ ultimi aspettano, poi, il ricambio del favore, che può avvenire attraverso un semplice gettone o una proficua collaborazione pubblica. Provate ad aprire le ultime consulenze esterne della Regione Calabria, o ad apprendere delle delibere comunali che premiano i migliori servizi giornalistici sulla Notte Piccante catanzarese. Ed allora tutto si spiega, tutto è un successo, tutto va bene madama la marchesa, tutto è straordinariamente bello nella città dei tre colli, dove non si conosce la crisi, il disagio sociale, gli intrecci affaristici, e soprattutto non si deve conoscere chi è stato l’artefice di questa situazione. L’assessore x ha fatto il ruttino? E giù con strali di complimenti, felicitazioni e “viva soddisfazione” tra gli stessi sodali per “l’incredibile risultato raggiunto”. Chissà cosa penserebbe a tal proposito il grande capo indiano Estiqaatsi, il personaggio nato dal genio comico di Lillo e Greg, su queste importantissime dichiarazioni. Per la par condicio, via libera alle immancabili risposte degli avversari politici che “ esprimono disagio/ preoccupazione/ sgomento” per il ruttino appena emesso dall’amministratore (Estiqaatsi…cosa ne pensa di questi altrettanto fondamentali comunicati?). Un gioco al massacro (apparente) tra i vari schieramenti opposti che così facendo distraggono i cittadini dalla percezione dei veri problemi. Ma non è solo la politica ad entrare nelle grazie della macchina del pongo. Anche l’imprenditoria, gli esercizi commerciali, i musei, i teatri sono oggetto delle cortesie della macchina del pongo, a cui, più che la notizia, importa  dell’acquisto di uno spazio pubblicitario. E scommettiamo che se l’azienda di turno, la quale avrà prima generosamente sponsorizzato il sito giornalistico, organizza una qualsivoglia rassegna musico-cultural-artistica, questa sarà acclamata con il più classico dei successi? (A proposito, in luogo del solito titolo “Successo per…” suggerirei di cambiare ogni tanto con sinonimi come giubilo, trionfo, visibilio, gaudio, grande affermazione!!). Per fortuna, non è tutto marcio. Esistono ancora professionisti seri che fanno il loro lavoro di giornalista, vissuto quasi come una missione, magari al chiuso di una redazione o continuamente in giro per le strade, in attesa di poter pubblicare l’inchiesta scottante tenuta per mesi nel proprio cassetto. Ma per far si che questi cassetti vengano finalmente aperti, bisogna dare un messaggio chiaro e univoco di quali notizie vogliamo effettivamente venire a  conoscenza, non dimenticando mai che gli editori spingono legittimamente alla vendita di un formato piuttosto che di un altro in base alla domanda dei suoi lettori. Se vogliamo continuare a crogiolarci sulla famosa isola felice chiamata Catanzaro, la macchina del pongo potrà cantare vittoria, inglobando anche quei pochi buoni giornalisti rimasti da soli a lottare contro un muro di plastica. Ma se davvero esiste una voglia comune di riscossa, una forte indignazione della società che sempre di più chiede di poter conoscere gli angoli oscuri della propria città, allora state certi che quei giganti di cartapesta e con essi i suoi servitori, saranno spazzati via dai venti imponenti dei nuovi media.

Nessun commento:

Posta un commento