mercoledì 12 marzo 2014

La proposta: Adotta uno studente



Chiariamo subito una cosa, l'idea che sto per descrivere non è né mia, né tanto meno originale o nuova, dato che la stessa è stata già messa in pratica, da qualche anno, in molte città universitarie. L'intuizione di "adotta uno studente" si basa, in pratica, su due realtà ormai consolidate in tutto lo stivale: la difficoltà dello studente universitario fuori sede a sostenere i costi (spesso alti) di affitto degli appartamenti e la sempre più frequente solitudine degli anziani . E allora, si saranno chiesti gli ideatori, perché non provare ad unire le forze di queste due generazioni in affanno e trarne un vantaggio per entrambe? Adotta uno studente infatti, prevede la possibilità per gli over 65 di accogliere nella propria abitazione un universitario fuori sede chiedendo in cambio, non il prezzo dell'affitto, né assistenza sanitaria, ma un po' di compagnia e il disbrigo di qualche piccola commissione, come fare la spesa, comprare dei medicinali e così via. Per garantire la sicurezza della coabitazione, in particolare dell'anziano che accoglierebbe inizialmente un giovane sconosciuto, occorre, però, l'intervento di un soggetto terzo, come la stessa Università, o gli enti territoriali,  o qualche Onlus riconosciuta, che possa intermediare tra le parti e valutare l'affidabilità dello studente accolto. A Bologna, ad esempio, è l'associazione Confabitare che si è fatta promotrice dell'iniziativa. A Roma, invece, è l'Inpdap che gestisce i rapporti in maniera dettagliata prevedendo una serie di requisiti (forse troppo specifici alcuni) per aderire alla coabitazione. Ovviamente, l'idea può essere adattata e modificata alle proprie necessità, introducendo, ad esempio, l'eventualità di un piccolo contributo economico dello studente nei confronti del proprietario della casa o la divisione delle spese condominiali, del consumo di acqua, luce o gas, per venire anche incontro all'esigua pensione dell'accogliente. Ad ogni modo, l'idea di "Adottare uno studente" si sta diffondendo a macchia d'olio e dato che Catanzaro è (o vuole essere) una città universitaria, perché non provare ad attuarla, o quantomeno a discuterla, anche qui?

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