venerdì 15 ottobre 2010

Freccia Rozza (de)raglia sui binari calabresi


“L’Italia non deve sbalordire nessuno con treni di duecento chilometri l’ora, deve invece abolire i treni di venti chilometri l’ora che rappresentano ancora il solo dono dello Stato all’Italia Meridionale”*. Queste parole furono pronunciate dal direttore de “Il Mattino”, Paolo Scarfoglio” circa novant’anni fa. Da allora molta acqua, anzi, molte rotaie (quasi tutte al Nord) sono passate sotto i ponti e la situazione non è poi cambiata molto. Il Mezzorgiorno ha ancora quasi mille chilometri di ferrovia in meno rispetto al Nord, quasi sempre a binario unico e con la rete non elettrificata*. Per non parlare delle condizioni indecenti dei treni che circolano su binari terronici. Basta fare una capatina nella stazione di Roma Termini, per accorgersi subito di quale sarà il treno che ci riporterà alle nostre destinazioni. Non occorre il tabellone luminoso con orari e binari; così , altrettanto, non serve ascoltare l’annunciazione del treno in partenza verso Reggio Calabria. Il nostro treno è lì, davanti a noi. Lo riconosciamo dai suoi colori rosso ruggine, dal suo aspetto decadente affrescato qua e là da sprazzi di apparente novità ( uno: la scritta Freccia Rossa), dagli interni sporchi, rabberciati, obsoleti, che scorgi da giù attraverso i finestrini, prima ancora di salire. Non c’è dubbio: è il nostro treno! Gli altri? Destinazione Nord. E così, Sali sul tuo bel treno, aggiungi il cattivo odore a quello che avevi già visto prima, ti accorgi che l’aria condizionata è rotta, ma non fai una grinza. A cospetto dei treni regionali che ogni giorno attraversano la Calabria, quello ti sembra oro colato. Già i nostri treni! Ometto volentieri le loro condizioni perché tutti noi ne abbiamo preso uno, quando non ne potevamo fare a meno, come estrema ratio, e sappiamo già la sofferenza che ci aspetta. Mi volevo soffermare, invece, su una piccola comparazione dei nostri vagoni e dei loro(del Nord). Grazie ai bellissimi spot delle Ferrovie dello Stato tutti conosciamo la rapidità dei treni Roma- Milano, tre ore di percorrenza, Bologna-Firenze (37 minuti), Torino- Milano (4 ore) e addirittura Milano- Napoli in sole 4 ore. E veniamo,invece, agli splendidi risultati nella nostra regione. Da Catanzaro a Cosenza, appena 97 chilometri, occorrono 1 ora e 55 minuti, per un treno che passa ogni 4 ore e dal costo che oscilla tra i 6 e i 12 euro. Ma si sa, tra catanzaresi e cosentini non corre buon sangue, meglio tenerli lontano, avranno pensato quelli delle ferrovie statali. E allora prendiamo la tratta Catanzaro- Reggio Calabria, 160 chilometri, percorsi in “appena” 3-4 ore di treno. E cosa vuoi che siano, tanto si presume che un calabrese mica possa viaggiare per lavoro: starà sicuramente vagabondando, magari per andare a far visita a qualche suo vecchio parente (questi calabresi non si staccano mai!), quindi un po’ di attesa in più renderà l’abbraccio ancora più bello. E che ne dite della Catanzaro- Crotone, 76 chilometri, per un’ ora e mezza di percorrenza. Sulla carta! Provate un po’ a chiedere a qualche studente crotonese che ha la sfortuna di dover prendere proprio quel treno per raggiungere il capoluogo. Chiedetegli se il treno è puntuale o peggio ancora se il treno è pulito. Chiedete, chiedete pure, ma state a debita distanza, perché il pendolare potrebbe sfogare la sua legittima frustrazione con chi non ha colpe. Ma ecco arrivare in nostro aiuto le Ferrovie della Calabria, altro che Trenitalia. Qui parlo per sentito dire, e me ne scuso, ma non ho avuto la sfortuna e il coraggio di dover prendere un treno regionale. Mi bastò l’unica esperienza passata di prendere un treno regionale Lamezia – Catanzaro, che ci impiegò un’ora e un quarto per abbandonarmi nell’allora stazione centrale di Catanzaro Sala, dove l’Amc aveva dimenticato di passare con i suoi bus. Allora mi limito a visitare il sito delle Ferrovie della Calabria, un dominio web intriso di storia, parco mezzi disponibili, organigramma societario. Tutte informazioni utilissime per chi decide di prendere un treno regionale e magari avrebbe pure la presunzione di acquistare il biglietto tramite web. Ah, sfacciati! Di orari dei treni, destinazioni, tratte, biglietti non c’è la benché minima traccia nel sito. Al più troverete un file scannerizzato alla meno peggio in cui si attesta il costo del biglietto per chilometri percorsi e la possibilità di acquistarlo in qualche bar o edicola nei paraggi (si sa che le nostre stazioni, se così si possono chiamare, sono sempre chiuse). Un’ultima chicca sempre dalle nobili Ferrovie della Calabria giunge dall’innovativo(si, lo chiamano così) servizio di collegamento tra l’aeroporto di Lamezia e Cosenza; un bus a chiamata con tanto di numero verde e prenotazione on-line. Cioè, bisogna chiamare per prenotare un servizio che ogni stazione aeroportuale dovrebbe avere. In più l’attuale servizio(leggo dal sito) è rimasto chiuso per ferie nei giorni dal 12 al 18 agosto, in modo da chiarire subito ad un eventuale e malcapitato turista con chi ha a che fare.
Per fortuna, noi Calabresi non abbiamo tanto bisogno del trasporto su rotaie; grazie a Dio abbiamo degli ottimi collegamenti stradali, come la Salerno- Reggio Calabria o la celebre 106 Jonica. Già, Dio, perchè proprio Lui dovreste ringraziare prima e dopo aver percorso quelle strade. Se siete credenti! Se, invece, non lo siete. fareste bene ad inventarvi in fretta qualche gesto scaramantico o qualche rito tribale prima di mettervi in viaggio. Buona Fortuna.

* Tratto dal libro "Terroni" di Pino Aprile, Edizioni Piemme
** Tratto dal libro "Terroni" di Pino Aprile, Edizioni Piemme

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