venerdì 22 giugno 2012

Catanzaro: trasparenza da bollino rosso


E venne finalmente il giorno del primo consiglio comunale della terza era Abramo. Dopo “appena” quarantaquattro giorni dallo spoglio che sancì la vittoria a bruciapelo del centrodestra, ecco finalmente riunirsi i nostri eletti. Tra le notizie più interessanti della seduta, oltre a quella fondamentale di una prevalenza in aula di cravatte blu, c’è anche la proposta dell’intera opposizione di trasmettere in diretta audio-video le riunioni del consiglio comunale per “dare corso ai principi di imparzialità della pubblica amministrazione e di trasparenza”. Lasciando da parte gli inutili paroloni che accompagnano la proposta, mi soffermo un attimo sull’ultima parte in cui testualmente si afferma “le riunioni del consiglio comunale possono essere oggetto di riprese audio/video, salvo espressa dichiarazione contraria della stessa assemblea”. Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire, dal momento che lo stesso consiglio, pur approvando la proposta di diretta televisiva, potrebbe immediatamente ritirare il suo consenso su specifiche sedute, magari quelle più scomode, con buona pace della tanto invocata trasparenza. Addirittura, la stessa proposta è stata oggetto di un’accesa discussione tra Pd e Dirittocrazia su chi avesse avuto la paternità dell’idea, dimenticando che la stessa fu formulata da Grillo (quello dell’antipolitica) tanti anni fa, ma evidentemente a Catanzaro le notizie arrivano con qualche lustro di ritardo. In ogni caso, prescindendo da chi abbia avuto la paternità dell’idea, ho già avuto modo di illustrare la mia modestissima opinione sull’argomento, non essendo per niente convinto sulla diretta televisiva come panacea di tutti i mali e preferendo una trasparenza nei documenti piuttosto che nelle parole (verba volant scripta manent, non serve conoscere il latino per apprezzare la saggezza di questo antico proverbio). Più e più volte mi sono sgolato per invocare una maggiore trasparenza del sito comunale, quello si vera e propria fonte di certezza, se solo venisse adeguato alle normative vigenti in materie. Ma così evidentemente non è, se solo qualcuno consultasse il sito istituzionale del ministero della funzionepubblica e la semplificazione, dove troviamo un’interessante sezione chiamata bussola della trasparenza. Basta inserire l’indirizzo web o il nome del vostro Comune e il sistema calcolerà immediatamente lo stato di trasparenza del sito istituzionale rispetto alle linee guida del 2011. Inserisco l’url di Catanzaro ,ovviamente, e dall’ultimo monitoraggio effettuato ( 08/06/2012), emerge che solo otto di quarantatre indicatori soddisfano i principi e le norme sulla trasparenza amministrativa. E il sito del ministero offre anche una dettagliata analisi su quali punti non siano completamente soddisfatti indicandoli con una simpatica faccina rossa. Ma anche l’unica faccina verde assegnata al Comune di Catanzaro non ha tanto da sorridere, poiché attesta semplicemente la presenza della pubblicità legale (cioè l’esistenza dell’Albo pretorio, non le sue modalità di redazione). Per il resto è tutto un susseguirsi di smile rossi e gialli, proprio come i colori della nostra bandiera: dagli incarichi retribuiti conferiti ai dipendenti pubblici e soggetti privati, all’istituzione di albi telematici dei beneficiari di provvedimenti di natura economica( ossia chi percepisce denaro pubblico); dai tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi e forniture (che sarebbero molto utili alle aziende in difficoltà) ai dati concernenti consorzi, enti e società di cui le pubbliche amministrazioni facciano parte (le  strutture delle partecipate in parole povere). Anche per quanto riguarda i bandi di concorso, di gara e addirittura i bilanci (già i bilanci) la nostra bussola di trasparenza non va al di là del colore giallo. L’elenco è davvero lunghissimo, e sono diversi i settori contraddistinti dalla parola “requisito non rispettato”, ma vorrà dire che ai tanti indicatori in rosso segnalati dal sito ufficiale del Ministero, noi catanzaresi contrapporremo le altrettanto numerose cravatte blu dei consiglieri. Almeno per quelle la diretta televisiva sarà utile.

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