lunedì 21 settembre 2009

Lettera ad un consigliere mai eletto.

Egregio Onorevole,
anzi sarebbe meglio dire mancato onorevole, vista la sua ultima ed ennesima sconfitta alle elezioni per il rinnovamento del consiglio regionale. Non me ne vorrà se le scrivo questa missiva, per sottolinearle tutto il mio disappunto sull'andamento della sua campagna elettorale. Già sul suo personale curriculum ci sarebbe molto da ridire: non un solo avviso di garanzia, un rinvio a giudizio, una condanna almeno in primo grado. E poi vogliamo proprio dirla tutta. A chi vuole che interessi la sua giovane età, i suoi brillanti studi conseguiti con il massimo dei voti, la sua carriera professionale, arricchita da esperienze lavorative all'estero. Sarebbe bastato un semplice rapporto di parentela con una personalità di spicco, un avo, un discendente, meglio se già amministratore. Molto più semplice, lineare, immediato. Arriva subito il messaggio all'elettorato medio. Ma sorvoliamo questo non trascurabile aspetto e soffermiamoci per un attimo sugli eventi che lo hanno portato a questa annunciata sconfitta. In tutti questi mesi di campagna elettorale non ha mai pronunciato parole come "il rilancio della regione, l'amore per la propria terra, lo sviluppo economico, culturale, sociale. Non sente come suonano bene queste parole? E poi van bene per ogni stagione. Invece no, si è subito intestardito con invettive contro le mafie, addirittura denunciandone i suoi legami con la politica, con l'imprenditoria, con una grossa fetta dell'alta società. In un solo colpo ha bruciato ogni possibile alleanza con i partiti dell'uno o dell'altro schieramento( ovviamente del tutto estranei alle sue ipotetiche collusioni), e non contento si è messo contro anche la classe economica della regione. che oramai ha così pacificamente trasformato il pizzo in costo di bilancio. E del suo programma? Vogliamo parlarne? Tutta una serie di mirati interventi legislativi per contrastare il lavoro nero, l'evasione fiscale, la cementificazione selvaggia del territorio. Le risparmio, per non infierire, il cinico calcolo in termini di voti persi per via di questo suo atteggiamento. Voglio soltanto aggiungere che se c'era ancora qualche imprenditore disposto a votarla ha perso anche quello, grazie al primo punto del suo programma, e con i restanti due(punti) si sono aggiunti anche i cosidetti lavoratori autonomi, i professionisti, i costruttori. Non sarebbe stato meglio ricorrere ai sempre verdi "Più lavoro, meno tasse, più infrastrutture, più investimenti". Eppure sono slogan che funzionano:chi li pronuncia, da trent'anni a questa parte, vince sempre. Gli investimenti, dicevo. Anche qui ha combinato un vero e proprio disastro, riservandosi di distribuire risorse solo su progetti mirati, funzionali ad un progetto di regione, magari eco-compatibili, disdegnando le centinaia di finanziamenti a pioggia, che tanto bene hanno fatto a questo paese. Possibile che non conosca il detto popolare "Ai tempi della democrazia cristiana mangiavano, ma facevano mangiare". E' anche grazie a queste credenze che la dc ha dominato per quarant'anni la scena politica. Impari dall'esperienza. Infine, e con questo vado a concludere, non è riuscito ad allacciare nemmeno rapporti con il classico primario d' ospedale, o con un dirigente pubblico, un funzionario di banca, un esponente ecclesiastico, e Dio solo sa quanti voti avrebbero portato i loro rispettivi entourage. Lei si chiederà, allora, perchè stia perdendo tempo con questa lettera. La risposta è semplice: Perchè io ancora ci credo. Come Lei.
In fede
Il suo elettore perdente.

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