martedì 7 settembre 2010

La vendita delle indulgenze al tempo dei Centri Commerciali


Credevo che una chiesa, oltre ad essere luogo di culto, fosse anche un presidio di aggregazione sociale, un centro di ascolto, di aiuto e sostegno per i più bisognosi. Pensavo, pur non credendo in nessun Dio, che la presenza delle chiese nei vari quartieri della città fosse di conforto ai suoi tanti abitanti, rasserenati dalla sola vicinanza con essa, dall’ascolto lontano delle campane, dalla consapevolezza di poterla raggiungere facilmente durante l’arco della propria vita accogliendo via via i diversi sacramenti. Forse un tempo sarà stato così, ma oggi che l’unico Dio concretamente visibile e rimasto in terra è il denaro, ecco che la chiesa si avvicina sempre di più ad esso, per accarezzarlo, sentirne il profumo e magari tastare la sua consistenza. Come definire altrimenti l’ operazione commerciale del Parco “Le Fontane” di Catanzaro, che si appresta ad inaugurare al suo interno la Chiesa dedicata a San Massimiliano Kolbe. Il taglio del nastro è previsto per sabato (non domenica) 11 settembre, alla presenza del Vescovo Antonio Ciliberti, in cui verranno ricordate anche le vittime dell’attentato alle torri gemelle e le vittime della tragedia del camping “Le Giare”. Tutto fa brodo, ogni speculazione è lecita pur di attrarre i fedeli e, dopo la messa, condurli dritti dritti negli accoglienti negozi delle Fontane. Un tempo, alla fine della celebrazione, il parroco pronunciava “Andate in pace”; ora tutt’al più dirà “andate al bar, al supermercato, al Mc Donald”. Forse sono troppo malizioso. Forse davvero il “noto” proprietario del centro commerciale ha costruito la chiesa per spirito religioso, per avvicinare i fedeli a Dio, come ha affermato in una dichiarazione. Forse durante una notte insonne, magari quella in cui decise di non comprare una nota società di calcio cittadina, promettendo però in caso di fallimento di ripartire con vigore dai dilettanti (cuor di leone); ebbene, in quella notte, forse, ebbe una sorta di folgorazione mistica come fu per l’Innominato. Si, sicuramente sarà andata così, anche gli imprenditori hanno un’anima, e se proprio questa chiesa dovesse essere un ulteriore fonte di attrazione di clienti, potremo sempre dire come il devotissimo Manzoni che “non lo si è fatto apposta”. E non sarà colpa nemmeno dell’Arcivescovo Ciliberti che si è prestato a questo giochetto pur di avere una chiesa nuova di zecca, dati i notevoli precedenti della Chiesa in tema di rapporti commerciali. Un tempo si chiamava vendita delle indulgenze, ossia il pagamento di un prezzo per l’espiazione dei peccati; oggi come possiamo definire questi nuovi rapporti, il 3 x 2 delle anime? In questo caso, si, mi verrebbe voglia di imprecare il cielo, ma ho troppo rispetto per tutte le religioni del mondo, da lasciarmi andare a queste bassezze, offendendo chi crede veramente in un Dio, a causa di alcuni suoi piccoli e sporchi discepoli.

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