lunedì 14 marzo 2011

A volte ritornano (anche se non sono mai andati via!)

Se vi dicessi di un uomo politico che ha superato la soglia dei settanta, con pochi capelli, bassoccio e un po’ rotondetto che sfugge dal suo processo, avanzando continui e ripetuti legittimi impedimenti, in attesa della prescrizione, chi vi verrebbe in mente? Posso immaginare chi stiate pensando, ma vi dico subito che non è l’”Unto dal Signore”. Il nostro identikit risponde al nome di Agazio Loiero, attuale consigliere regionale della Calabria, sconfitto alle ultime elezioni con un deludente 32% di consensi. Restando in tema di quiz enigmistici, forse non tutti sanno che il nostro ex- governatore è stato imputato nel 1994 per abuso d’ufficio e peculato, dopo un’indagine durata circa due anni, condotta dalla Procura di Roma che accusava Loiero di aver utilizzato segretarie assunte dal Sisde per mettere in piedi un ufficio molto particolare. Cosa facessero le tre addette al servizio di Loiero, lo spiegano loro stesse davanti ai carabinieri di Roma; la prima, Anna Maria Santaniello affermò: “Sbrigavo le lettere con cui chiedevamo a nome di Loiero la posizione di persone in vari concorsi (…) Ogni raccomandazione fatta veniva messa in una cartellina con il nome del soggetto interessato e riposta in una cartellina metallica”*. L’altra segretaria, Anna Maria Ferrante, conferma: “Battevo a macchina le bozze fornitemi da Primerano Giuseppe, per conto dell’on. Agazio Loiero, delle lettere di raccomandazioni per trasferimenti di personale militare e civile, impiegati in pubblici uffici e in servizio di leva. (…) Siccome ci trovavamo in periodo elettorale, l’on. Loiero aumentò il nostro lavoro facendoci scrivere moltissime raccomandazioni a ministri e sottosegretari.(…) Come oggetto delle nostre lettere di raccomandazione vi era anche quello di assunzioni in concorsi pubblici, o di invalidi civili presso altri enti”**. Il processo in questione si arrestò nel duemila e i reati caddero in prescrizione anche a causa dei legittimi impedimenti invocati dall’allora Ministro Loiero. Roba vecchia, si dirà, tanti sono ormai gli anni passati dall’indagine, tanti quasi come i partiti cambiati dal sagace Agazio Loiero: Prima Dc, poi Ppi, e ancora Ccd ( quando il partito era nell’area della Casa delle libertà), passando per l’UdR, ribattezzato Udeur, Margherita, PDM, PD, e infine “Autonomia e diritti”. Più che un percorso politico, uno scioglilingua di sigle e continui “ripensamenti”. Il resto è storia recente: eletto nel 2005 con il 59% dei voti, esordì da governatore della Calabria con una lettera di scuse ai turisti e ai calabresi per i mari vergognosamente inquinati della regione(ora invece brillano puri e cristallini!!). Durante il suo mandato, si ricorda un famoso rapporto occupazionale della Calabria del 2009, pubblicato da azienda Calabria Lavoro, in cui si evidenzia il crollo dei nuovi occupati in un solo anno del 34% rispetto al precedente; una situazione d’emergenza che lo stesso direttore generale aveva definito la Caporetto occupazionale della Calabria. E poi ancora una serie di proposte di legge astruse, culminate nell’istituzionalizzazione delle primarie con tanto di accollo dei costi per le casse regionali, di rimborsi elettorali e una strana modalità di scelta del candidato che impediva la segretezza del voto (quest’ultimo punto è stato abrogato). Dulcis in fundo, troviamo quasi a fine legislatura la nomina di Gaetano Ottavio Bruni (attuale consigliere regionale) come capo gabinetto di Loiero, dimenticando, forse, che lo stesso Bruni si era dimesso un anno prima da responsabile dell’unita organizzativa della presidenza della giunta calabrese, in quanto la figlia Francesca, durante un’operazione di polizia definita “Uova del drago”, era stata trovata in un covo insieme ad un noto ‘ndranghetista da tempo latitante. All’atto della sua sconfitta elettorale contro l’avversario Scopelliti, in una sua ormai famosa intervista, un confuso Loiero si diceva incredulo del risultato finale. E già, anche noi siamo rimasti increduli nel sapere che ancora il 32% dei calabresi sia stato disposto a rivotarlo.
* Tratto dal libro "La Repubblica delle banane" di Peter Gomez e Marco Travaglio, Editori Riuniti (pag 369)
** La Repubblica delle banane" di Peter Gomez e Marco Travaglio, Editori Riuniti (pag 370)

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