mercoledì 23 gennaio 2013

PdL, il gattopardo è tutt'altro che smacchiato

In principio fu Forza Italia. Poi la casa, il polo ed infine il popolo della libertà. Cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia e il padrone assoluto di tali mutamenti partitici era, è, e sarà (non si sa fino a quando) Silvio Berlusconi. Con un abbandono della politica sempre annunciato ma mai concretizzato, delle primarie stroncate sul nascere e con l'idea poi tramontata di una Forza Italia 2.O, l'uomo di Arcore si ripresenta per l'ennesima volta alle elezioni 2013, dopo oltre un decennio di governo e a distanza di vent'anni dalla sua discesa in campo del 1994. Da allora è ancora immutata la sua voglia di cambiare l'Italia, ma purtroppo forze superiori glielo hanno impedito. Le toghe rosse che lo perseguitano, la stampa di sinistra, i comunisti, e poi ancora la Corte Costituzionale che gli boccia le leggi, la stessa Costituzione che non gli attribuisce nessun potere, i sindacati, Fini, Casini, Follini e qualche altra decina di suoi ex alleati hanno bloccato il processo di rinnovamento dell'Italia. Ma lui non molla e in uno scatto di ritrovato amore per il Paese decide di correre ancora alle elezioni politiche candidandosi anche in Calabria come capolista al Senato. Ma non a Silvio è dedicato questo post, quanto piuttosto alla sua squadra che, insieme al padre fondatore, si presenta davanti ai calabresi.
La truppa dei parlamentari
Subito dopo l'Unto del Signore troviamo Tonino Gentile, fratello di Giuseppe, assessore regionale ai lavori pubblici della Calabria e zio di Katia, vice sindaco di Cosenza, ma soprattutto parlamentare dal 2001, Senatore della Repubblica da oltre dodici anni. Sempre sulla linea del rinnovamento troviamo candidato alla Camera l'onorevole Giuseppe Galati, parlamentare da sedici anni, con un passato da militante ed esponente dell'Udc, poi confluito nel Pdl, e un prestigioso incarico di sottosegretario alle attività produttive durante il secondo governo Berlusconi (2001-2006). Conferme anche per Jole Santelli, capolista alla Camera, che dall'alto della sua posizione privilegiata potrà certamente avviarsi alla sua quarta legislatura, sempre tra le file del centrodestra. La deputata (ininterrottamente dal 2001) è stata anche sottosegretario al Ministero di Giustizia del Governo Berlusconi, il che dovrebbe suggerire già qualcosa. Meno noti ma pur sempre deputati (da una sola legislatura) sono gli onorevoli Nino Foti e Giovanni Dima, piazzati rispettivamente al quinto e sesto posto nel listino della Camera. Notizia del giorno,invece, è l'ammissione (dopo esser stata esclusa per mancanza di un certificato di candidabilità) nelle liste del Pdl di Dorina Bianchi, ex candidata a sindaco di Crotone nel 2011, sconfitta al ballottaggio dal candidato di centrosinistra. La carriera politica della Bianchi è tutta un programma: eletta in parlamento nel 2001 nelle file del CCD in uno schieramento di centrodestra, la nostra passa prima nell'Udc e poi ancora nel gruppo misto prima di cambiare totalmente e aderire alla Margherita di centrosinistra. Rieletta nel 2006 nel gruppo dell'Ulivo, Dorina Bianchi viene confermata anche nelle elezioni del 2008 nelle file del Pd. Il 2009 è l'anno del ritorno nell'UDC, ma nel 2011 ecco la nuova svolta verso il Pdl. Come dire, andata- ritorno- andata senza pagare il biglietto del viaggio, anzi con un posto riservato in terza fila (in parlamento).
L(')orda della Regione
Terminata la schiera dei parlamentari, il Popolo delle libertà candida i suoi pezzi da novanta sparsi in tutto l'ente regionale. C'è spazio per gli attuali assessori all'urbanistica e alle attività produttive Pietro Aiello e Antonio Caridi, in quarta e quinta posizione al Senato, per la vice presidente della Giunta regionale, Antonella Stasi (ottava al senato) e per il consigliere regionale Fausto Orsomarso (nono, sempre al Senato). Qui l'elettore è messo davanti ad un bivio: se è  pienamente soddisfatto dell'operato dei suoi amministratori locali, non si comprende per quale ragione debba privarsene, votando e spedendo in parlamento i suoi beniamini, facendo mancare alla Calabria il loro decisivo contributo; se, invece, l'elettore è insoddisfatto di tali candidati, dovrebbe soffrire di sano masochismo per votare e premiare gli autori della sua insoddisfazione. Delle due opzioni, la più probabile è la terza, quella non proferita ma ben nota, evidentemente, a chi compone le liste per il parlamento. La Calabria e i calabresi, infatti, sono terribilmente affascinati dal potere, non importa di quale colore politico, purché abbia un ruolo anche nella più piccola stanza dei bottoni. Le proteste, le indignazioni, gli scioperi, sono mode altalenanti che durano una stagione o poco più, poi passano. Il cappotto sicuro del potente di turno, invece, è un evergreen: ti ripara dal freddo e dalle intemperie, ti da tepore, sollievo e, quasi quasi, sembra non farti avvertire neanche i crampi della fame.
I candidati a loro insaputa
Tra i candidati del Pdl in Calabria c'è posto anche per Domenico Scilipoti e Demetrio Arena, il primo avvisato in  notturna durante una diretta radiofonica del suo inserimento in lista, il secondo ha appreso dalla stampa il suo destino e ad essa ha affidato la sua volontà di non farne parte. Su Scilipoti credo non ci sia bisogno di aggiungere altro, basta il nome. Su Demetrio Arena, invece, è il caso di ricordare il suo recentissimo passato da sindaco di Reggio Calabria, comune sciolto per "contiguità mafiose" e sul quale pende ancora lo spettro del dissesto finanziario.
L'eccezione che conferma la regola
Unico vero elemento di novità tra le liste del Pdl è la candidatura di Rosanna Scopelliti, figlia del mai dimenticato Antonino, giudice ucciso dalla mafia nel 1991. Il secondo posto riservatole dal partito è garanzia di elezione sicura alla Camera dei Deputati. Ma se la Scopelliti è l'eccezione tra tanti volti troppo noti, la candidatura dell'avvocato Nico D'ascola (terzo in lista al Senato) è la conferma di una regola introdotta da Silvio Berlusconi, ossia quella di mandare in parlamento i propri avvocati. Nico D'Ascola, infatti, è avvocato anche di Giuseppe Scopelliti, governatore della Calabria che attraverso il proprio legale troverà spazio tra gli scranni del Parlamento Italiano.
Che il rinnovamento abbia inizio.

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